Il Codice NORBA descrive le regole di comportamento della mountain bike, ed anche se non è obbligatorio rende il nostro sport più sicuro, fruibile e, soprattutto, ne favorisce l’immagine agli occhi degli altri utilizzatori di strade e sentieri.

Perche applicarlo? Per una questione di civiltà, ma anche per convenienza. Se il nostro sport rimane sicuro per noi e per gli altri utenti e sostenibile per l’ambiente, daremo molte meno ragioni a coloro i quali vorrebbero limitare le aree dove ci è permessa la pratica del nostro sport, cosa che purtroppo sta accadendo in molte zone in Europa e anche in Italia.

Le regole di comportamento della mountain bike

N.O.R.B.A., National Off Road Bicycle Association, è un’associazione che nasce negli USA e che dal 1983 promuove lo sport della Mountain Bike. Tra le sue numerose attività, c’è anche la redazione del cosidetto Codice NORBA, un galateo di regole e principi riconosciuti a livello internazionale.

Non lasciamo soltanto la traccia dei nostri pneumatici sul sentiero, ma anche il ricordo che gli altri (persone e animali) conserveranno del nostro passaggio.

Indice dei contenuti

Le regole di comportamento della mountain bike in dettaglio

Le regole di comportamento della mountain bike del Codice NORBA sono 10 principi e regole di buon senso, che ora andiamo ad esaminare.

1: diamo la precedenza agli escursionisti non motorizzati, sia in salita che in discesa

Cosa penseranno coloro che, per scansarsi e farci strada, saranno quasi costretti ad arrampicarsi sugli alberi ai lati del sentiero? Giudicheranno positivamente il nostro comportamento?… o forse no?

È anche buona prassi che i ciclisti che procedono in discesa diano precedenza a quelli che stanno salendo, a meno che il sentiero non sia chiaramente segnalato come senso unico e riservato alla discesa.

2: riduciamo la velocità e prestiamo attenzione quando incontriamo altri escursionisti

La velocità, per noi adrenalina e piacere, è invece istintivamente percepita come un pericolo da parte degli altri utenti della strada, e spesso a ragione. Cosa potrebbe accadere se, per esempio, al nostro passaggio una pietra scagliata dal nostro pneumatico colpisse qualcuno nelle nostre vicinanze?

Non mettiamo in pericolo gli altri utenti, neanche nella loro percezione: rallentiamo quando avvistiamo qualcuno, segnalando la nostra presenza con anticipo.

3: regoliamo sempre la velocità per non mettere in pericolo noi stessi e gli altri

È un aspetto molto importante. Dietro ad ogni curva potrebbe esserci qualunque cosa: adulti, bambini, pericoli, animali anche di grosse dimensioni, o altro! Dobbiamo essere sempre in grado di arrestare in sicurezza la nostra corsa.

Regoliamo la velocità anche in funzione delle condizioni del terreno, della nostra esperienza, del luogo in cui ci troviamo. Se ci facciamo male, i soccorsi saranno molto probabilmente lunghi e difficoltosi.

4: rimaniamo su percorsi già tracciati

Una delle ragioni sostenute da chi vorrebbe interdire intere aree alla pratica del nostro sport è il fatto che, con i nostri pneumatici, scateniamo l’erosione da acque piovane che troverebbero un manto erboso abraso. Ne consegue un danno permanente che deturpa gravemente l’ambiente, ed inoltre si va a danneggiare altra vegetazione oltre a quella nei pressi del sentiero.

Restando invece sui sentieri battuti, non intacchiamo nuove superfici del bosco e, se avremo anche l’accortezza di evitare dearapate e brusche frenate, l’impatto del nostro passaggio sarà davvero trascurabile. Inoltre, in caso di problemi, i soccorritori avranno molte meno difficoltà a localizzarci e raggiungerci.

5: non spaventiamo gli animali, siano domestici o selvatici

Oltrechè di civiltà, è soprattutto un principio per la nostra sicurezza. La paura genera aggressività, negli animali come negli umani, e quasi sempre sfocia in un attacco a nostre spese. Ci troviamo in un ambiente spesso selvaggio, e noi siamo gli ospiti, non dimentichiamolo!

Diamo il tempo agli animali di accorgersi con tempo della nostra presenza, e soprattutto diamo loro il tempo di spostarsi dalla nostra strada. Basta poco per evitare l’aggressione di un animale selvatico (spesso catastrofica, per noi), di un cane o anche del suo padrone!

6: non abbandoniamo rifiuti

Questa, nei paesi dove esiste l’insegnamento dell’educazione civica, è giustamente una delle prime cose apprese fin da bambini.

Oltre ad essere orribili (per la vista e per le coscienze), i rifiuti abbandonati danneggiano gravemente gli ambienti che visitiamo e i loro abitanti (piante, animali, uomini)… ricordiamocene!

7: rispettiamo le proprietà altrui pubbliche e private

I proprietari dei fondi privati non avranno nulla in contrario a lasciarceli attraversare se ci comporteremo nei loro confronti con educazione e rispetto, da buoni ospiti. Incontrando il presunto propietario, salutiamo, chiediamo cortesemente il permesso di attraversare, e ringraziamo per la disponibilità. Lasciamo eventuali cancelli esattamente come li abbiamo trovati, poichè potrebbero servire a non fare scappare gli animali liberi.

8: siamo sempre autosufficienti e coscienti del nostro livello di preparazione

È una regola di buon senso molto importante. Dobbiamo sempre conoscere e tenere presenti tutti i nostri limiti e le nostre capacità, ed avere tutto l’equipaggiamento adatto all’ecursione che intendiamo effettuare. Disattendere questa regola può avere conseguenze gravissime.

Se desideriamo partecipare ad un’escursione organizzata, chiediamo informazioni e consigli agli organizzatori: eviteremo quantomeno di guastare la giornata a tutti nostri i compagni di escursione. Ancora peggio, eviteremo di mettere a repentaglio la nostra incolumità e nei guai gli organizzatori ed accompagnatori.

9: non viaggiamo da soli in zone isolate oppure se dobbiamo coprire lunghe distanze

Come la precedente, anche questa è una regola di buon senso importantissima, e disattenderla può avere conseguenze molto gravi.

Avventurarsi da soli in aree isolate e/o impervie ci espone a rischi molto gravi, anche per cause banali. Un semplice crampo potrebbe toglierci la possibilità di proseguire, e potremmo non essere in grado nemmeno di chiedere aiuto o comunicare la nostra posizione. Un bel pasticcio e neanche un’ipotesi rara!

Sarebbe buona norma, anche in una escursione in compagnia, informare quacuno (per esempio familiari o amici) circa i percorsi che intendiamo compiere. Nell’ipotesi, malaugata ma non rara, in cui qualcosa andasse storto, avrebbero almeno una traccia da cui iniziare i soccorsi.

Il segnale GPS e/o il sengale telefonico potrebbero non essere sempre disponibili, ed è sempre utile avere con sè una mappa ed eventualmente una bussola, entrambe dal peso irrilevante.

10: rispettiamo la filosofia del ciclo-escursionismo volta al minimo impatto con la natura

È un po’ un corollario di tutto quanto esposto finora: ricordiamoci sempre che le tracce più belle del nostro passaggio sono quelle che non lasciamo, e che le cose più belle che portiamo con noi sono i ricordi (e le immagini) della nostra bellissima escursione!

Conclusioni circa l’utilità delle regole di comportamento della mountain bike

Le regole di comportamento della mountain bike del Codice NORBA sono perlopiù dettate dal buon senso, e non comportano particolari sacrifici, soprattutto se paragonati ai benefici a vantaggio soprattutto del nostro amato sport… e se ci provassimo almeno un po’?

Riferimenti

Norba Association
Norba Association (gruppo Facebook)

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